venerdì 28 marzo 2008

Gigi D'Alessio nei guai

Da Libero.it:

Un anno di reclusione per il cantante Gigi D'Alessio, otto mesi per il suo collaboratore Roberto De Maria: è la richiesta di condanna sollecitata dal pm Pietro Pollidori nel processo che vede i due accusati di lesioni personali aggravate ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone e del reato di ingiuria (solo per il l'artista napoletano) per l'aggressione subita dai fotografi Mauro Terranova e Alessandro Foggia che l'11 gennaio dello scorso anno si erano avvicinati al domicilio dell'Olgiata (zona nord di Roma) nella speranza di immortalare D'Alessio con Anna Tatangelo. La difesa degli imputati ha chiesto l'assoluzione. D'Alessio aveva proposto ai due fotografi un'offerta risarcitoria. Solo Terranova, però, ha preferito chiudere i conti accettando diecimila euro.

"Ero stressato perché ero sempre sui giornali a proposito della mia storia con Anna Tatangelo. Non ne potevo più, ho detto ai fotografi che mi ero rotto ed uno di loro ha risposto "vedi sto napoletano di m...". Così ho menato ai fotografi" così il re dei neomelodici,si era giustificato dell'accusa di lesioni. "Gli operai che stavano eseguendo lavori nella mia proprietà mi dissero di aver allontanato i fotografi. Chiesi a due miei amici di accompagnarmi da loro. Presi le loro borse e chiesi ad un fotografo di verificare se c'erano scatti, ma arrivarono prima i carabinieri e io le consegnai". Era il periodo più nero di Vallettopoli e D'Alessio ha confessato di essersi sentito ricattato e sotto minaccia: "Ero già stato fotografato con mio fratello e mia sorella e su un periodico era stato detto che erano i genitori della Tatangelo, addirittura mi avevano ripreso in mutande. Sono andato da loro pacificamente, ma sono stato offeso e ho anche ricevuto un calcio".

Non c'è che dire; pover D'Alessio, sopraffatto dalla sua stessa notorietà e fidanzato con quel mostro della Tettangelo. Che guaio, eh?

Hrotgar

venerdì 21 marzo 2008

Sfogo omicida di natura politica - 1° puntata

Siamo nel pieno della campagna elettorale e personalmente non ce la faccio più a vedere sempre le stesse facce, a sentire sempre le stesse cose, su tutti i canali, a tutte le ore e in ogni programma.
La frase che va più di moda in questo periodo è: "Noi abbiamo fatto ciò e erediamo una situazione disastrosa dal governo precedente". A questo segue l'altrettanto monotono e ripetitivo "Si ma anche voi che avete governato per 5 anni non avete fatto un granchè".
Oppure, altro botta e risposta all'ordine del giorno è: "Noi faremo questo, diciamo quello, leveremo codesto", a cui si risponde con : "Anche noi nel nostro programma facciamo questo, diciamo quello e leveremo codesto", a cui segue : "Ma l'abbiamo detto prima noi", "No prima noi".
Che spettacolo indecente per un Paese come il nostro; questi politici ammuffiti e vecchi continuano a giocare e osano ancora prenderci in giro.
Se li avessimo per le mani, che reazioni potrebbero scatenare in noi, gente pacifica e dedita ad una vita tranquilla?
Questo è un topic che vuole essere uno sfogo contro questa casta di imbecilli ipocriti. Vediamo un pò; iniziamo con....

TVEMONTI - Si presenta come il classico preside scolastico o professorino inappagato, la classica persona che deve sfogare le sue frustrazioni bacchettando a destra e a sinistra. La sua caratteristica principale è la voce; quando parla sembra di ascoltare un'anatra starnazzante (credetemi, con ciò non voglio fare torto alle povere anatre che hanno una loro intrinseca nobiltà), con l'aggiunta di una fastidiosissima R moscia. Tvemonti è uno di quegli omuncoli politici che fa della parola la sua arma più importante, una di quelle persone che parla e non dice nulla, che risponde e non risponde, evidenziando sempre un alto tasso di saccenza e ipocrisia. Istinti omicidi altissimi quando c'è lui in TV.

GASPARRI - Avete visto Star Wars Episodio I? Ebbene Gasparri fisicamente assomiglia ai Gungan (vi invito a cercarli su internet), una razza abbastanza buffa stanziata sul pianeta Naboo. Tornando a lui, è uno degli uomini più mostruosi che abbiamo mai visto; occhio smorto e leggermente strabico, capello incollato, naso adunco e labbro pendente con pappagorgia in uscita. Gasparri è una di quelle persone che ripete a memoria quello che sa o che gli dicono di dire; non ha alcuna argomentazione, unico suo intento è andare contro la sinistra e il centro sinistra. Memorabile l'imitazione che di lui ha fatto Neri Marcorè.

BUTTIGLIONE - L'orsetto Bubu al brutto. Quello che colpisce di Rocco Buttiglione, oltre alla sua insolita bruttezza e quel che di ammuffito e polveroso, è quello sguardo fisso con la stessa espressione, quel sorriso appena abbozzato di chi vuole far vedere che la sa lunga. Buttiglione è un ecclesiastico mancato, una persona che ha una sua morale (che afferma essere sua e basta ma che coincide in tutto e per tutto con quella della Conferenza Episcopale Italiana) e non lesina di esprimere questa sua morale in tutti i campi dei diritti della persona come la famigla e il matrimonio. Il suo tono di voce è parrocchiale, mellifluo, falsamente confortante; si abbina ad un costante sorrisetto che fa desiderare di mollargli due schiaffi.

BONDI - Lo zio Fester del mondo della politica è una persona accomodante sulle prime; man mano che parla e esprime il suo pensiero, cominciamo ad avere qualche dubbio. Come per Buttiglione, ha un tono di voce mellifluo anche se quando parla corre e si mangia le parole. Il problema di Bondi è che sembra una statua, un burattino, in tutte le sue comparsate televisive; il marchio di Forza Italia (ora PDL) dietro e lui che mostra un sorrisetto accomodante e dice parole che non sono sue.

BOSSI - Per carità, ci dispiace per ciò che gli è capitato, ma questo non cancella l'opinione che si ha di lui. Fisicamente spigoloso, voce roca e sguardo folle. Le sue idee sono quelle che sono; diciamo solo che proponeva, all'inizio, un distacco del nord della Penisola dal sud. Peccato, signor Bossi, che le vacanze lei le farebbe all'estero allora.

CALDEROLI - Un essere disgustoso proveniente da pianeti alieni. Flaccido, dal viso porcino, occhio folle come tutti quelli della Lega e sorriso idiota. Poco da aggiungere, valgono le stesse considerazioni espresse per Bossi. Con l'aggravante che Calderoli a volte dimentica di essere visto da milioni di persone e si lancia in annunci degni di un razzista della peggior specie. Qualche pazzo terrorista ci liberi di lui. Grazie.

SANTANCHE' - Prototipo della donna dalle palle d'acciaio, la Santanchè è quella classica 'femmina' che ti dà sui nervi. Quella che oggi, nel 2008, ancora si pone come con arroganza e pretende di dire certe cose in un certo modo solo perchè è donna. Da poco passata nella 'Destra' di Storace, la Santanchè propone chiusura totale agli immigrati (anche quelli che sono seriamente intenzionati a lavorare e vivere in Italia); come dire 'evviva la società cosmopolita'. Fisicamente è la classica babbiona, una che si trucca pesantemente per nascondere l'età che avanza. Espelliamo lei per favore.

BONAIUTI - Uno dei peggiori in assoluto, un vecchiardo anonimo che lecca i piedi del suo boss. Come per molti rappresentanti del PDL, Bonaiuti non argomenta nulla. Nelle sue numerosissime apparizioni televisive, si limita a dire che è colpa della sinistra. Ma nessuno pensa di domandargli di argomentare o proporre la sua personale alternativa. Come molti del PDL, ha un fare saccente da professorino di filosofia in pensione; mentre parla, sorride cercando di 'abbabbiarsi' il pubblico e agita le mani come un teatrante da quattro soldi.

BERLUSCONI - Poche parole per questo signore. O piace o non piace. Personalmente trovo che sia un grandissimo imprenditore ma un pessimo politico; e, senza dilungarmi sulla sequela di nefandezze che il signor Berlusconi ha o avrebbe fatto per i suoi personali interessi, mi limiterò a dire che è un pagliaccio, una persona che propone sogni e speranze (fin dai suoi primi passi nella politica), qualcuno che sa confezionare bene il niente (e ci sono persone che gli credono ancora). Si ammanta di un sorriso affabile e della battuta sempre pronta (spesso di pessimo gusto). E se notate, in ogni suo discorso, non argomenta nulla e si limita ad attaccare sempre la sinistra e i comunisti. L'età avanza anche per te, Silvio, con tutto quel botox e quel cerone in viso. Ma ci sono sempre i suoi figli!

FINI - Fini, un dilemma. Fini è uno dei pochi veri politici che esistano in Italia, siano d'accordo o meno con lui. Non capiamo dunque il motivo per cui una persona di estrema intelligenza sia sempre sotto il pacchero di Silvio e a volte cede nei suoi confronti. Fisicamente Fini si presenta come un impeccabile professore di matematica o fisica, sguardo severo e analitico, occhialino appuntato sul naso alla perfezione; il classico professore che quando entrava in classe faceva tremare tutti prima dell'interrogazione. L'arma di Fini è la parola; credo sia uno dei pochi politici che riesca davvero ad articolare un discorso usando correttamente i congiuntivi, gli avverbi e i complementi. Ha però quel fare saccente e del 'so tutto io' che lo rende insopportabile; quando parla un suo avversario, lui incalza e prende in giro mugugnando per sbeffeggiare.

Concludo qui questo primo episodio sugli sfoghi contro i politici. Come avete potuto notare, l'elenco include tutti rappresentanti del centro destra e della destra (i miei più odiati, a livello personale, indipendentemente dallo schieramento a cui appartengono). Ma dato che siamo in par condicio, nel prossimo episodio proporrò anche i politici del centro sinistra e della sinistra. Non mancate.

Hrotgar

domenica 16 marzo 2008

Maria Pia e i Superzoo

Forse qualcuno li ricorderà a Sanremo qualche anno fa, nella categoria giovani. La canzone del video è "Tre fragole", la stessa che hanno promosso alla famosa kermesse canora. Da quel momento, Maria Pia con il gruppo dei Superzoo sono scomparsi dalle 'grandi platee' pur essendo ancora seguiti da un cospicuo numero di fans.
Molto strano dato il grandissimo talento di Maria Pia e il sound accattivante del gruppo rock dei Superzoo. Oggi vanno di più i poppini neomelodici di D'Alessio e della Tatangelo piuttosto che brani musicali intriganti e interessanti come questo. Sempre considerando che è comunque una questione di gusti.
E appunto, rigustiamoci Maria Pia e i Superzoo in "Tre fragole". Una piacevole riscoperta.

Hrotgar

Illusione lavoro; un paradosso tutto italiano

Lavoro. Una parola che in Italia assume contorni mistici, onirici, quasi fantasy.
Per chi ha la sfortuna poi di nascere al sud, è una vera e propria chimera; perchè se ne parla tanto e in tutte le occasioni della nostra vita sociale ma di lavoro vero e proprio ce ne è ben poco.
L'Italia poi, paese dei burattini e dei clown, ci presenta poi un caso del tutto particolare che il sottoscritto chiamerà "Caso della contraddizione lavoro". Mi spiegherò meglio.
Il percorso 'naturale' di studi di un qualsiasi ragazzo include la scuola elementare, la scuola superiore che permette di ottenere il diploma e in seguito l'università; chiaramente questo è solo un tragitto 'eventuale' dato che in Italia molti si accontentano del diploma e si tuffano immediatamente nel mondo del lavoro.
Analizzando dati e sondaggi, apprendiamo una sconcertante verità; in questo Paese lavorano più i diplomati che i laureati. Chiaramente non possiamo generalizzare o eliminare alcuni fattori esterni che indubbiamente influiscono sulle concrete possibilità di lavoro (come, per esempio, eventuali raccomandazioni o il tipo di laurea che si ottiene o, ancora, il luogo dove si cerca attivamente lavoro). Ma la situazione, a grosse linee, è la seguente; un ragazzo diplomato di circa 20 anni ha più possibilità di essere inserito nel mondo del lavoro di un laureato in legge o in economia e commercio: fenomeno tutto italiano è quello secondo il quale un diplomato può svolgere anche un lavoro part-time non qualificato mentre il laureato è destinato alle complesse vicissitudini post lauream che sono rappresentate da concorsi, esami di stato, specializzazioni, master e via dicendo.
In pratica, un diplomato, orientativamente verso i 26 anni, ha già una cospicua esperienza di lavoro mentre un laureato in legge può arrivare ai 35 anni e non aver concluso ancora nulla.
C'è inoltre il famoso paradosso italiano. Una persona mediamente si laurea verso i 28/30 anni (chiaramente c'è chi si laurea prima e chi anche dopo); ottenuto il pezzo di carta, il laureato si butta speranzoso nel mondo del lavoro e, nelle more di specializzazioni varie, cerca di trovare un impiego anche part-time che possa permettergli di arrotondare lo stipendio. Ma la cosa è impossibile. Se si vanno a controllare gli annunci di lavoro che pubblicano le aziende su giornali e siti, scopriamo che queste sono alla ricerca di "laureati con almeno 2/3/4 anni di esperienza lavorativa in quel determinato settore"; ritornando al famoso assioma secondo il quale uno studente vede la laurea intorno ai 28 anni, com'è possibile che una persona normale possa aver acquisito un tale vissuto lavorativo in queste circostanze?

Italia, paese dei paradossi.

Hrotgar

mercoledì 12 marzo 2008

La giustizia; questa sconosciuta

Pubblico integralmente l'articolo di Caterina Mollica relativo ad una disgrazia che colpì Roma dieci anni fa: mi riferisco al crollo di un palazzo in via Villa Jacobini che ha causato la morte di 27 persone tra cui i genitori e due fratelli del presidente del Comitato Vittime del Portuense, Ferruccio Fumaselli, che in questa intervista ci racconta la sua drammatica esperienza.

"Roma. Il 16 Dicembre del 1998 alle 3.06 del mattino, crollava in pochi secondi un palazzo di via Vigna Jacobini uccidendo ventisette persone. Sono passati cinque anni da quel giorno maledetto, il dolore è ancora vivo nei familiari superstiti, negli amici e in tutti coloro che si sono sentiti vicini al dramma di questa tragedia assurda e improvvisa. Nessuno ha pagato per quelle vite, nonostante siano state individuate responsabilità precise, perché, come è noto in Italia, le autorità intervengono solo quando devono rilasciare dichiarazioni e influenzare l’opinione pubblica professando dolore, mentre la burocrazia consente a chi ha pesanti responsabilità di riuscire, sfruttando dei cavilli giudiziari, a farla franca. La tipografia Stilgraf ubicata nel palazzo si era allargata a dismisura occupando quattro appartamenti, tutti i locali commerciali al piano terra, i cortili e il grande sottosuolo provocando, con la sua attività, l’indebolimento e la disgregazione delle strutture e dei materiali. Gli inquirenti hanno stabilito che il crollo è stato provocato dallo sfondamento di un solaio, insieme a quello di un pilastro, che hanno ceduto sotto il peso di un macchinario di due tonnellate e di una montagna di carta stampata. Nonostante la loro attività abbia provocato la morte di ventisette persone, la Stilgraf esiste ancora, con i medesimi proprietari ed opera in altri stabilimenti a Pomezia utilizzando un altro nome. Dopo un lungo periodo di totale disinteressamento, il Comune di Roma si è costituito parte civile in seguito all’elezione del sindaco Veltroni: un gesto molto apprezzato da tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda, ma ancora la giustizia non ha assicurato ai familiari i risarcimenti dovuti. Il signor Ferruccio Fumaselli è il Presidente del Comitato Vittime del Portuense. Non ha mai dimenticato il dolore che provò quella notte, quando precipitandosi insieme ai soccorritori estrasse dalle macerie i corpi ormai senza vita dei suoi genitori e dei suoi due fratelli più giovani, di soli 30 e 23 anni. Come afferma egli stesso, è un trauma che lo accompagnerà a vita. Da allora non ha mai smesso di lottare, affinché i responsabili vengano puniti e per non fare mai spegnere le luci su ciò che è accaduto, nonostante tutte le difficoltà e soprattutto le delusioni che è costretto a sopportare. “Dopo quattro anni di processo il Tribunale ha inflitto una condanna di 2 anni e 8 mesi ai colpevoli. Una condanna che suona come una beffa. La farsa è destinata ad andare avanti poiché a febbraio ricomincerà la causa dal momento che gli imputati hanno fatto appello. Non abbiamo ottenuto, fino ad oggi, alcun risarcimento economico né la possibilità di riavere l’alloggio crollato. Sono stati assegnati degli alloggi popolari agli sfollati e sia il Comune che la Regione Lazio hanno erogato un contributo di solidarietà ai sopravvissuti e agli eredi, i quali hanno versato metà della cifra nella cassa comune per finanziare le attività del Comitato. Nessuno ha accennato al recupero della proprietà immobiliare distrutta. Non abbiamo neanche la possibilità di usufruire del terreno dove crollò il palazzo, sul quale noi del comitato avevamo l’intenzione di far edificare una scuola materna. Siamo stati privati dei nostri cari, abbiamo perso la casa e le autorità sono latitanti, ci hanno abbandonato. A Foggia, dove nello stesso anno avvenne il crollo di un palazzo, la Stato ha ricostruito le case. Una disparità di trattamento ingiustificata”. Il signor Ferruccio quella notte doveva fermarsi a dormire dai suoi genitori, ma per caso decise di tornare a casa sua che distava poche centinaia di metri. Ci racconta i nitidi ricordi della notte che ha sconvolto per sempre la sua esistenza. “Alle 7 avevo un appuntamento con mio padre per una visita medica, e lui alle 11,30 mi aveva lasciato un messaggio in segreteria. Nulla lasciava presagire la tragedia, la struttura del palazzo appariva integra e un inquilino del palazzo, Massimiliano Monconi, in seguito mi disse che uscendo di casa venti minuti prima del crollo, alle 3 meno un quarto, non aveva percepito nessuna stranezza. Nella notte mi telefonò il mio amico Paolo, inventandosi una scusa per farmi scendere da casa: non voleva farmi spaventare e mi disse che il padre lo aveva cacciato di casa. Nello stesso istante mi chiamarono al citofono comunicandomi che lo stabile era venuto giù ed io mi precipitai. Davanti alle macerie avevo già percepito il dramma. Non so chi mi abbia trasmesso la forza per tirare fuori la mia famiglia dalle rovine; dentro di me chiedevo la forza proprio a loro che non c’erano più. Non esprimo la mia disperazione nel pianto, la sofferenza è dentro di me e ho perduto quel giorno metà della mia vita e del mio cuore. Anche le altre persone che hanno perso i propri cari hanno avuto forti disagi psicologici, ma nessuno li ha aiutati, dopo un simile trauma, a reintegrarsi nella società e nel mondo del lavoro, le autorità competenti ci hanno dimenticato. In questi anni ho perso il mio matrimonio, mentre i miei fratelli si sono allontanati perché non vogliono più vivere il ricordo di questa tragedia e proseguire serenamente le proprie vite. Io non ho più nessuno e quello che mi fa andare avanti sono i ricordi e il desiderio di giustizia”. I parenti delle vittime hanno dato vita ad uno spettacolo teatrale per non far mai dimenticare quello che è accaduto e diffondere una coscienza collettiva affinché drammi di questo tipo non si ripetano mai più. La rappresentazione teatrale, dal titolo “Non spostate quel mattone”, viene rappresentata ogni anno con grande successo, uno spettacolo fatto da attori non professionisti, gli stessi familiari delle vittime, con la partecipazione dell’Associazione Italiana Danzatori. Proprio per la sua spontaneità lo spettacolo arriva dritto al cuore e offre spunti di riflessione profondi...".

Poche parole da aggiungere da parte del sottoscritto; questo post serve per farvi conoscere la verità su quanto accaduto quel giorno a Roma e rendervi partecipe, tra l'altro, della terribile esperienza del signor Ferruccio Fumaselli e del suo grande coraggio di continuare a sperare per la vita e di lottare affinchè quelle vittime non vengano dimenticate e per una giustizia che in Italia, troppo spesso, è una vera barzelletta.
Ecco a voi il video su una conferenza tenuta dallo stesso Ferruccio Fumaselli.

Hrotgar

sabato 8 marzo 2008

The Jackall - Comicità amatoriale di prima classe

Si chiamano "The Jackall" e sono un gruppo di ragazzi napoletani che fanno il verso di alcuni film hollywoodiani di grandissimo successo.

Pur se realizzati in modo amatoriale, posso confermare che sono geniali e meritano davvero. Parola di Hrotgar.

Eccovi due dei filmati più spassosi. Il primo è uno sfottò del film "Io sono leggenda", inserito però in un contesto napoletano dei più attuali.

Il secondo è una parodia dei film thriller ed è incentrato su un programma Microsoft molto famoso.
Buon divertimento.

Hrotgar



Riccardo Polizzy Carbonelli - Un attore con la A



Forse se ne è parlato nei vari forum a iosa; purtuttavia sento il dovere di omaggiare questo grande attore anche nella presente sede.
Non conoscevo Riccardo prima della sua entrata in scena nella soap napoletana "Un posto al sole"; ignoravo totalmente la sua persona e i di lui lavori a teatro e in tv. Poi, improvvisamente, la sua comparsa nelle puntate della soap...ed è stata una vera e propria folgorazione.
Il personaggio che interpreta, Roberto Ferri, è un uomo d'acciaio, uno scaltro imprenditore pronto a tutto per raggiungere i suoi scopi, capace di manipolare a suo piacimento e usare qualunque mezzo per arrivare alla meta prefissata. Da subito sono rimasto affascinato dallo sguardo freddo e glaciale che Riccardo ha impresso al suo personaggio; ancor di più dal suo metro recitativo, preciso, pulito, puntuale. Ascoltare e vedere Riccardo recitare significa apprezzarne ogni aspetto, dalle battute (alcune anche piuttosto complesse) alle pause, importantissime nell'ambito recitativo. Mai, dalla sua entrata in scena in Un posto al sole, ho sentito il signor Carbonelli svirgolare, mangiarsi le parole, non dare enfasi e credibilità a quello che la sceneggiatura gli impone. Una gioia nel vederlo e sentirlo, un riconciliarsi con una delle più belle arti che abbiamo.
Ma Riccardo ha anche dimostrato di poter essere un attore versatilissimo; chiunque abbia dubitato di ciò si è ricreduto quando, nelle puntate in cui Roberto Ferri perde la memoria, il suo magistrale interprete ha impresso d'un tratto una nuova anima al personaggio, infondendogli un carattere dolce, gentile, garbato, altruista...e rendendolo, cosa ancora più eccezionale, del tutto credibile agli occhi dei telespettatori.
Le puntate della soap sono andate avanti e il personaggio di Roberto Ferri ha continuato ad evolversi e questo grazie solo alla sua bravura.
Perciò oggi, e spero di non essermi dilungato troppo, spero di aver omaggiato un attore che stimo tantissimo; un attore che ha dato (e sta dando) tutto al grande pubblico della soap opera ma che va scoperto anche nelle sue numerose prove teatrali. Un attore che spero possa regalarci altri capolavori. Il cinema, il teatro e la televisione hanno bisogno di lui.

Dal sito di "Un posto al sole", pubblico un estratto della vita e della carriera di Riccardo Polizzy Carbonelli.
"Affascinante, socievole, simpatico e sempre con la battuta pronta, Riccardo ha cominciato la sua carriera alla Scuola di Teatro "La Scaletta" diretta da Diotajuti e Pierfederici. Il suo debutto a teatro lo ha visto affianco a Salvo Randone nel Enrico IV, regia di Rossati. In quindici anni di mestiere, Riccardo ha prediletto il teatro, dimostrando di valere, e decisamente non poco, in opere come Una zingara m'ha detto, con G. Bramieri e Quattrini, regia di P. Garinei, Solo quando rido diretto da A. Lionello, Sogno di una notte di mezz'estate e La Mandragola diretto da Manfré, Ma non è una cosa seria, L'uomo, la bestia e la virtù, Casa di bambola, Candida, L'avaro, La guerra di Troia non si farà, L'importanza di chiamarsi Ernesto, Questa si recita a soggetto, tutti per la regia di I. Ghione. E ancora in Silone o la speranza, Storie di Pellegrini, regia di Bitonti, La bisbetica domata, La Locandiera, regia di Simoni, Ippolito, regia di Riccioni, I viceré, diretto da Esposti, Macbeth, regia di Ricordi e tanti, tanti altri. Ma Riccardo non si è fermato al teatro, dedicandosi anche alla televisione in fiction come In nome della famiglia con Ivo Garrani, Giancarlo Lo Prete e Nina Soldano, Un figlio a metà con Proietti, Nonno felice con Bramieri, al doppiaggio di film, cartoni animati e telenovelas, alla pubblicità e al cinema in, tra gli altri, Condannato a nozze, con M. Buy per la regia di G. Piccioni, La visione del Sabba, regia di Belloccio, Una statuina tutta di giada, diretto da Siragusa, Biuti Quin Olivia, regia di F. Martino. Il suo mestiere è per lui anche un hobby: Riccardo legge copioni teatrali e ama andare a teatro appena ha il tempo. Uomo dai mille interessi, coltiva una recente passione, quella per gli agriturismi e per il vino rosso. Ama la birra, le videocassette, il bricolage e di conseguenza va spesso dal ferramenta, suona il pianoforte, adora i prodotti d'erboristeria e di… pasticceria. Non sa usare il computer, ma, assiduo lettore di testi di tecnologia, ne conosce tutta la teoria. Da buon romanista segue il calcio e, quando il lavoro glielo permette, gioca una partita con piacere.".

Hrotgar

RATZINGERATION - 3° episodio


Eccomi tornato dopo un breve periodo di assenza causa lavoro. E posto immediatamente il terzo episodio di Ratzingeration, le frasi dell'ex cardinale Ratzinger citate alla lettera e sottoposte ad un attento vaglio critico.
Oggi ci occupiamo di uno dei casi in cui Ratzinger, pur facendo 'scomode' e gratuite citazioni, se ne distacca in seguito dicendo cose del tipo "non era mia intenzione offendere nessuno o dare alla frase quel senso". Come no. Allora perchè le cita?
In questo episodio ci occupiamo di un celebre discorso che Ratzinger ha fatto a Ratisbona, discorso che avrebbe segnato una vera e propria rivolta indignata dei musulmani di tutto il mondo. Il discorso verte su una conversazione che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue. Ecco a voi la citazione di Ratzinga 3:
"egli (l'imperatore), in modo sorprendentemente brusco, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".
Bene. Tralasciando la poca eleganza di citare un passo storico del genere pur sapendo che alcuni musulmani non aspettano altro, bisogna cercare di capire il perchè diffondere proprio questo dialogo. Perchè? Qual'è il motivo? Quello di rendere più saldi i rapporti con altre fedi?
Mi sa proprio che siamo sul binario sbagliato.
Ovviamente, dopo il discorso, vista anche la sollevazione contro di tutto il mondo musulmano, Ratzinger proclamò: "Non era mia intenzione offendere nessuno, il mio dialogo è stato trafisato". Come no, ha semplicemente citato un passo in cui si dice che uno dei promotori di questa fede ha portato cose cattive e disumane. Certo, nessuna offesa.

Hrotgar

giovedì 6 marzo 2008

Top 50 gaya!

Secondo un sondaggio australiano ecco le 50 canzoni gaye di sempre... voi che ne pensate? In un'eventuale classifica italiana inseriremmo la Parisi, la Cuccarini, la Carrà...

50. Elton John and George Michael “Don’t Let The Sun Go Down On Me”
49. Dead or Alive “You Spin Me (Like A Record)”
48. Pet Shop Boys “New York City Boy”
47. Diana Ross “Chain Reaction”
46. Deborah Harry “I Want That Man”
45. Cher “Strong Enough”
44. RuPaul “Supermodel (You Better Work)”
43. KD Lang “Constant Craving”
42. Culture Club “Do You Really Want To Hurt Me”
41. Chaka Kham “I’m Every Woman”
40. Wham “Wake Me Up Before You Go-Go”
39. Paul Lekakis “Boom Boom (Let’s Go Back To My Room)
38. Kym Mazelle “Young Hearts Run Free”
37. George Michael “Outside”
36. Donna Summer “I Feel Love”
35. Dannii Minogue “This Is It”
34. Belinda Carlisle “Summer Rain”
33. Peter Allen “I Go To Rio”
32. Sylvester “You Make Me Feel Mighty Real”
31. Heather Small “Proud”
30. CeCe Peniston “Finally”
29. Madonna “Express Yourself”
28. Cyndi Lauper “Girls Just Wanna Have Fun”
27. Charlene “I’ve Never Been To Me”
26. Tim Curry “Sweet Transvestite”
25. Barry Manilow “Copacabana”
24. Barbara Streisand and Donna Summer “No More Tears”
23. Whitney Houston “I Wanna Dance With Somebody (Who Loves Me)” 22. Sister Sledge “We Are Family”
21. Queen “I Want To Break Free”
20. Dolly Parton "9 to 5"
19. Coming Out Crew "Free, Gay And Happy"
18. Village People "In The Navy"
17. Frankie Goes To Hollywood "Relax"
16. Village People "Macho Man"
15. Judy Garland "Over The Rainbow"
14. Bronski Beat "Smalltown Boy"
13. Diana Ross "I'm Coming Out"
12. Cher "Believe"
11. Gloria Gaynor "I Am What I Am"
10. Alicia Bridges "I Love The Nightlife"
9. Madonna "Vogue"
8. Olivia Netwon-John "Xanadu"
7. Kylie Minogue "Better The Devil You Know"
6. Pet Shop Boys "Go West"
5. Kylie Minogue "Your Disco Needs You"
4. The Weathergirls "It's Raining Men"
3. Gloria Gaynor "I Will Survive"
2. Village People "YMCA"
1. ABBA "Dancing Queen"

martedì 4 marzo 2008

Simboli che passione

Che l'Italia stia diventando lo zimbello del mondo, non è una notizia. Se persino Zapatero, in uno scontro tv contro il suo rivale nelle prossime elezioni politiche, afferma con soddisfazione che la Spagna ha superato di gran lunga il nostro Paese a livello economico e sociale, beh credo che sia chiaro a tutti dunque la situazione in cui attualmente ci troviamo.

Specchio di ciò è la nostra cattiva politica, fatta da cattivi politici che continuano ad attaccarsi a vicenda nello strenuo tentativo di mantenere la propria poltrona in Parlamento, fregandosene altamente delle esigenze della popolazione.

Ieri al Viminale sono stati depositati i simboli relativi ai movimenti politici per le prossime elezioni del 13 Aprile; varie agenzie ci dicono che sono stati registrati più di 170 simboli! Avete capito bene, 177 simboli, ognuno rappresentante una parte o una fazione. E' chiaro che, quando andremo a votare, non avremo 177 simboli sulla scheda dato che, dal momento della registrazione, ognuno di questi deve ottenere un certo numero di firme per diventare partito. Ciò non toglie che basta osservare la miriade di cavalli, lepri, ciucci, martelli, foglie, petali, alberi nonchè i nomi di questi movimenti, per capire che siamo davvero alla frutta.

Cominciamo questa carrellata con il "Nucleo tremmista nazionale"; il simbolo è rappresentanto da un cerchio con, al suo interno, su uno sfondo nero, un grande rombo rosso vivo che racchiude uno strano disegno geometrico di colore bianco. "E' la stilizzazione di una parola importante", spiega il fondatore del Nucleo tremmista, l'abbruzzese Battista Mazzetta. "Nel disegno -dice sottovoce con aria misteriosa- e' contenuto un messaggio subliminale che si richiama ad una parola universale". Quale? "Non si puo' rivelare: finora solo otto persone, tra cui mia figlia, sono riuscite a farlo. Non l'ho detto neppure a mia moglie", aggiunge con un pizzico d'orgoglio Mazzetta, Chi lo votera', forse, lo sapra'.
Forse che Battista Mazzetta abbia scoperto il segreto dell'isola di Lost e non vuole rivelarcelo fin quando non lo votiamo? Oppure che abbia scoperto il segreto dell'esistenza umana ma non vuole provocare uno scandalo internazionale? Dicesi puro ricatto mediatico.

Proseguiamo. Ci sono ben quattro liste che usano il nome di Beppe Grillo:
la 'Lista del grillo parlante', il 'Movimento per la rinascita della montagna - Grillo presidente', 'Disoccupati uniti - amici di Beppe Grillo' e la lista 'Beppe Grillo - parti' demucratec padan', in un misto ligure-lombardo che ci fa immaginare il Grillo nazionale brucare come una capretta nella pianura padana.

Grandioso, altisonante e assolutamente anacronistico e risibile la lista del Sacro romano impero, che reca al suo interno una frase in latino ('cives romani italici sumus') e riunisce gli esponenti del 'Sacro romano impero liberale e cattolico', i 'Giuristi del Sacro romano impero cattolico', il 'Movimento europeo liberal-cristiano' e 'Giustizia e liberta''. Cosa si propone questo partito? Cerchiamo di immaginare. Un ritorno alle crociate? Una riunificazione Italia-Germania sotto l'egida della Chiesa con incoronazione del re a Roma la notte di Natale? Ma stiamo scherzando?

Non manca ovviamente la Fiamma tricolore del 'Movimento sociale italiano - Destra nazionale - Nuovo Msi', pronta per cercare di 'infiammare' qualche nostalgico ed imbonirlo di auliche parole.

Gli animali vanno molto di moda, come se i politici siano diventati tutti una gigantesca mandria che vuole tornare alle proprie stalle con una fetta degli elettori. Ci sono dunque "il cane della lista 'Nuova alba'" (per chi ha problemi a svegliarsi, il buongiorno ce lo assicura il cane di questa lista), il cavallo bianco del 'Patto per il Sud - per le riforme' (per nitrire insieme riforme che non avranno mai luogo) e "il leone d'oro della 'Liga veneta Repubblica'"(per proposte di legge ruggenti nella laguna).
Una spiga è il simbolo del "Movimento democratico cattolico" (forse per simboleggiare l'abbondanza? Di bigotti forse?), mentre la lista de "il loto" è rappresentato dall'omonimo fiore (dato che il loto rappresenta la dimenticanza nella religione buddista, forse costoro desiderano solo appellarsi alla società intera ed essere dimenticati da tutti; diamo loro una mano in tal senso). Un giglio si accompagna alla lista della "Trinacria nella lista del 'Partito del Sud - alleanza meridionale" (antiche reminiscenze storiche, di quando il Regno delle due Sicilie veniva chiamato Trinacria...la storia sembra andare di moda, eh?).

Comici altri simboli. Il partito 'Pane, pace e lavoro', rappresentato da un logo in cui è inclusa una zattera verde spinta sui marosi dalle vele rosse, forse vuole essere il proseguio della famosa saga cinematografica "Pane amore e fantasia".

Ci sono "No ai Pacs" (più chiaro di così? Saranno mai omofobi?) e 'Socialisti per la liberta'' col motto "meno poltrone, meno auto blu uguale meno tasse" (sembra lo slogan di una casa automobilistica).

C'è la lista "Io non voto" (beh se è una dichiarazione di intenti, non votiamoli allora).

C'è la lista "Impotenti esistenziali" (mi spiace ma qui siamo alle elezioni politiche).

C'è "No monnezza in Campania" (che nel caso dovesse diventare partito, sarebbe chiamato sempre in questo modo, anche quando si spera la monnezza non ci sarà più).

Casinò Centro Italia con il tappeto da roulette vuole forse proporsi di aprire nuove slot machines e tavoli da gioco tra i Castelli Romani. L.I.R.A., libertà, indipendenza, rispetto, amore con bilancia e tricolore (beh forse potevano aggiungere qualcos'altro nel titolo, decisamente troppo corto). La lista Non remare contro raffigura un'onda che si alza (beh questa lista ci dice che è meglio restare a fare castelli di sabbia sulla spiaggia invece che andare in barca....davvero utile, non c'è che dire).

Ecco l'italietta. Ecco lo specchio di quello che siamo e sembriamo all'estero. Pura barzelletta.

Hrotgar

lunedì 3 marzo 2008

Lost - 4° Stagione - 2° episodio - Confirmed Dead




Titolo della puntata: Confirmed Dead (Confermato morto).
Puntata incentrata su: Daniel, Miles, Charlotte e Frank.

Continuano le emozionanti ed enigmatiche vicende di Lost. Nel secondo episodio arrivano sull'isola i soccorritori della nave di Naomi (Marsha Thomason). Jack e Kate (Matthew Fox e Evangeline Lilly) incontrano prima Daniel Faraday (Jeremy Davies), un fisico; poi si imbattono in Miles (Ken Leung) un sensitivo e infine in Frank Lapidus (Jeff Fahey), il pilota dell'elicottero. Nel frattempo, il gruppo guidato da Locke (Terry O'Quinn) trova nella giungla Charlotte Lewis (Rebecca Mader), un'archeologa. Mentre i nostri cercano di scoprire quali sono le reali intenzioni di queste persone, Ben (Michael Emerson) ha una rivelazione da fare.
Imperdibile secondo episodio della quarta stagione della serie che si preannuncia davvero interessante e ricco di informazioni; facciamo la conoscenza di questi quattro nuovi personaggi e da subito si realizza che forse non sono arrivati sull'isola con l'intento di salvare i sopravvissuti del volo Oceanic 815. I misteri si infittiscono, le alleanze si rompono...

Cercherò di essere più chiaro per quanto concerne lo scaricamento di questi episodi di Lost. Per scaricarli avrete bisogno di Emule e di registrarvi ad un sito che vi permette di aprire automaticamente emule e scaricare il file giusto.
Registratevi ed entrate in questo sito: http://www.dduniverse.net/ita/viewtopic.php?f=324&t=3396385

Una volta che vi siete registrati, sarete in grado di entrare in questo link indicato sopra; è la pagina dedicata alla quarta stagione di Lost. Scorrete la pagina fino a quando non dice in grassetto: Episodio 2 "Confirmed Dead".
Sotto questa scritta troverete numerosi collegamenti. Cliccate dove dice "Video HDTV"; una volta cliccato vi si aprirà automaticamente emule e dovrete aspettare che il file venga scaricato.
Per quanto concerne i sottotitoli in italiano, la procedura è la stessa; sempre dove dice Episodio 2 "Confirmed Dead", subito sotto, cliccate il collegamento dove dice SUB ITA (non importa quale dei due) e anche qui si aprirà emule che vi metterà in coda per il download.

Per qualsiasi aiuto tecnico, non avete che da chiedere.
Intanto gustatevi il trailer dell'episodio.
Hrotgar

Il ritorno del mitico TRIO!!!

Dopo 14 anni Massimo Lopez, Anna Marchisini e Tulio Solenghi riformano il TRIO tornando in TV dal 8 marzo per tre settimane in prima serata su RAI 1.
Il segreto? Separarsi quando ci si vuole ancora bene. «Per questo tutti vogliono vederci di nuovo assieme. Perché non abbiamo fatto in tempo a invecchiare, né a litigare, né a passare di moda». E oggi finalmente, alla stessa domanda che da anni, periodicamente, tutti e tre sentono ripetersi («Ma quand’è che tornerete a riunirvi?») Anna Marchesini, Massimo Lopez e Tullio Solenghi possono dare una nuova risposta. «L'8, il 15 e il 22 febbraio, su Raiuno». Così dopo quindici anni il Trio torna assieme. E forse, non per un’occasione soltanto.
«L'idea ci è venuta dopo che io e Tullio siamo andati ad applaudire Anna a teatro - racconta Massimo Lopez -. Quindici anni fa ero stato io, a insistere perché ci separassimo. Tutto andava a gonfie vele, anche troppo: ma all'entusiasmo iniziale piano piano era subentrato il business». «Rischiavamo di ripeterci, di non trovare più validi argomenti - gli fa eco Tullio Solenghi -. In dodici anni di attività frenetica avevamo speso un enorme quantità di energia». «Doveva essere solo “una pausa di riflessione”, due, tre anni. E invece è andata avanti per quindici - aggiunge Lopez -. Ma è stata anche salutare. Perché staccammo all'apice del nostro successo: non facemmo in tempo a diventare meno bravi». Poi per anni, prima l'uno poi l'altro, hanno tentato la ricomposizione: «E in quei casi era soprattutto Anna, a farci desistere. Io spingevo per la tv: lei e Tullio per il teatro - racconta Lopez -. Fino a che, dopo averla rivista in scena, proprio lei ha commentato: ragazzi, forse è arrivato il momento giusto». E la Marchesini, da parte sua ha dichiarato: «Così ora siamo come un gruppo musicale, che dopo anni di separazione ha finalmente deciso di rimettersi a fare musica assieme».
Prodotto da Bibi Ballandi e fortissimamente voluto da Fabrizio Del Noce, lo show (per ora senza titolo) parte anche da un curioso ritrovamento: «Quello di numerosi sketch inediti che girammo per la Domenica in del 1985 - rivela Lopez - ma che, a causa di contenuti allora giudicati troppo “forti” non andarono mai in onda». «Li abbiamo rivisti poche settimane fa, seduti nel salotto di Anna - racconta Solenghi - e abbiamo riso come allora; forse più di allora». «Così è nata l'idea - si entusiasma Massimo -. Perché non proporli ai giovani di oggi, che non ci hanno mai visti? E magari proprio per i nostri 25 anni di attività?». «Sarà come negli incontri con gli universitari, che abbiamo tenuto in questi anni - precisa Tullio -. In studio, assieme al pubblico in diretta, rivedremo quegli sketch. Li commenteremo, ne riveleremo il dietro le quinte. E scatteranno nuove situazioni comiche». Conclusione (come ha commentato Anna): «Abbiamo ancora tanta voglia di giocare». Ma la lunga separazione ha cambiato i protagonisti del Trio? Per Lopez, «ha maturato ciascuno di noi, lasciandoci però gli stessi». «Appena ritrovati, è stato come annusare il profumo del minestrone di casa - sorride Solenghi -. Il fatto è che nessuno di noi tre era la spalla, né il leader dell'altro. Eravamo - e ancora siamo - perfettamente coordinati. E totalmente amici. Se l'anagrafe è impietosa, l'affettività non muta». Nel frattempo, però, tanta comicità è passata in tv. Quella del Trio non rischierà di risultare «datata»? «Il rischio c'è, inutile nasconderlo - ammette Tullio -. In effetti siamo tre signori già avanti cogli anni». «Ma in giro non mi pare di vedere nuovi comici straordinari - considera Massimo -. Oggi di comicità se ne fa troppa. E il livello, fatalmente, si abbassa». La gioia del Trio e dei suoi fan è tale che l'occasione non dovrebbe rimanere isolata. «Abbiamo proposto alla Rai un ciclo di grandi capolavori del teatro brillante, da Feydeau a Campanile - rivela Tullio -. Un modo in più per far ridere secondo quello che abbiamo dimostrato d'essere: degli attori a tutto tondo».

Gustatevi l'imitazione delle sorelle Carlucci...

domenica 2 marzo 2008

Tettangelo fischiata e seconda. L'Italia festeggia

Primizie, primizie da Sanremo. Con grande soddisfazione della maggior parte di noi, l'annunciato poppino in salsa d'alessiana della Tatangelo è arrivato secondo.
Per 5 serate lei se l'è tirata, si è atteggiata, ha vantato la nobiltà etica del suo pezzo, ha autocelebrato se stessa e Michael Bolton non mancando di far bruciare d'invidia molte ragazze fan del cantante melodico.
E ora? Nel filmato sotto una Tatangelo schiattata dentro dalla rabbia rivela la sua vera natura di cafona; riceve il premio come seconda classificata a Sanremo, poi smiela per quel mostro di Gigi D'Alessio e viene sommersa dai fischi. L'unica cosa che riesce a rispondere è: "Che, siete gelosi?".
Gelosi? Di cosa? Del fatto che sei arrivata solo seconda al festival dopo che sei stata promossa da giornali e media oppure della circostanza che sei fidanzata con quella Testa di Bomba di Gigi D'Alessio che scrive canzoni tutte identiche tra loro, inclusa la tua? Ma che dici Tatangelo. Torna al tuo paese, a Sora, forse lì non sarai fischiata bensì accolta a braccia aperte dai cittadini e dalla comunità dei gay truccati del posto.
Ben ti sta. Che soddisfazione. Perchè Sanremo è Sanremo.

Hrotgar


Walt Disney vince a Sanremo

Poche parole per definire ancora questo Festival di Sanremo. Perfetto nella sua organizzazione, dimenticabile per quel che concerne le canzoni. Qualcuno avrà da obiettare che questo lo diciamo ogni anno; è la sacrosanta verità e certamente il sottoscritto non vede Sanremo nella speranza di sentire la vera musica italiana.
Ma a giudicare dai primi tre posti dei Big quest'anno, davvero cresce lo sconforto.
3° posto per la melodia strillata e ansiogena di Fabrizio Moro, personaggio di cui certamente non sentiremo più parlare fino al prossimo festival.
2° posto per l'inutile e banalissimo poppino di D'Alessiana memoria di Anna Tettangelo che si prende anche una bella e sonora fischiata da parte del pubblico (e a ragione).
1° posto per questo smielatissimo duo in puro stile Walt Disney, Giò di Tonno e Lola Ponce; la loro canzone, orecchiabilissima e furbissima, non ha ragione di essere qui dato che è stata estrapolata direttamente da un musical. Di questo si tratta, un pezzo di un musical e dei più comuni; sembra di ascoltare la colonna sonora di Aladino o de "La bella e la bestia"...solo che lì avevano un certo qual senso.
Diamo il benvenuto a quelli che molti già definiscono "i fidanzatini romantici del festival"; li hanno votati per questo, perchè stanno bene insieme. Evviva, in alto i calici...tra le migliaia di petali di rosa lanciati sopra il pubblico di Sanremo, festeggiamo la nuova coppia e diamo l'addio alla musica.
La rivincita di quei pochi veri cantautori a giorni alla radio.

Hrotgar


Il wrestling come la politica italiana

13 Aprile, data dell'Armageddon della politica italiana. Come in un pay per view di Sky relativo agli incontri di wrestling, i politici e i loro partiti già da tempo ci stano trinciando le palle mentre affilano i loro coltelli e si scannano tra di loro.
Già da tempo è scattata la par condicio, nessuno osa più dire una parola ma soltanto accennare un barlume di satira, tanto per sdrammatizzare in questo desolante panorama che è la politica italiana. C'è grande confusione, grande scoramento e la consapevolezza che siano soltanto parole, tante uguali parole fini a se stesse. Perchè dunque non cercare di fare un bel pò di sana ironia sull'argomento?
Cominciando con le tante contraddizioni insite nei discorsi di questi vecchi e obsoleti signori che cercano in continuazione di imbonire i loro poco stimabili avversari politici, per non parlare dei cittadini.
Frasi come "In Italia c'è grande frammentazione politica" o "Dobbiamo ridurre il numero dei partiti e dei parlamentari alle Camere". Belle parole, sacrosanta intenzione; peccato che le divisioni rimangono, la governabilità di questo Paese è in continuo rischio (anche a causa di una legge elettorale che a detta degli stessi fautori è una merda) e i partiti aumentano (con nomi sempre più ridicoli).
C'è il PD e il PDL, c'è la lega nord, la destra, la cosa bianca, la cosa rossa, la cosina beije, la sinistra arcobaleno, i socialisti, i radicali, il partito comunista dei lavoratori...
Tutto appare in uno scenario sconcertante come un incredibile incontro di wrestling; come nel grande show americano Rick Flair prima era alleato con Randy Orton e Triple HHH, poi si è staccato diventando buono e appoggiando i buoni, così nella politica italiana si fa e si disfà in fretta, alleanze di ferro cadono nel dimenticatoio e si passa con facilità estrema da una parte all'altra senza alcun ritegno: molti gli esempi, fra tutti il grande traffichino di questo periodo, Clemente Mastella, che cambia direzione là dove lo porta il vento e la pagnotta.
E noi? Ci pappiamo inutili e menzogneri discorsi sulla lealtà, sulla coerenza, sul fatto che bisogna pensare agli italiani; intanto, senza vergogna alcuna, agiscono focalizzandosi sulle loro necessità e immaginando che tutti noi siamo un branco di coglioni imbecilli incapaci di distinguere una persona onesta o un imbroglione. A casa devono andare, tutti quanti.
Frasi come "Noi ereditiamo la situazione del Paese come ce l'ha consegnata il precedente governo"; solo questo sono capaci di dire e noi ci sorbiamo questa solfa ogni cambio della guardia il Paese subisce. E ancora "Abbasseremo le tasse, faremo questo, ridurremo quello", sono parole che ormai sentiamo da anni, da sinistra e da destra, niente di nuovo.
La parola 'nuovo' va particolarmente di moda in questa campagna elettorale; i vari schieramenti ci dicono, tutti, nessuno escluso "Noi siamo il nuovo. Votate per il nuovo": dunque vediamo....Berlusconi e il suo entourage sono nuovi? Non mi pare, hanno governato per ben 5 anni, magari con tasse più basse di quelle di adesso ma con una spesa pubblica tale che il debito dello Stato ha sfiorato un record assoluto. D'altro canto neanche Veltroni può definirsi esattamente nuovo, nonostante stia cercando di svecchiare la sua formazione politica. Sono tutti vecchi politicamente, persone che non rispecchiano assolutamente quelle che sono le esigenze reali di questo Stato.
Non parliamo poi della religione. La Costituzione dice che l'Italia è uno stato laico e aconfessionale. In pratica da noi e solo da noi ancora si fanno differenze tra cattolici e laici all'interno dei vari partiti politici, la conferenza episcopale italiana pretende di manovrare le scelte del Parlamento e del Governo e noi subiamo tutto questo. Non in nome della religione vengono compiute certe scelte ma per puro tornaconto personale e politico, per mantenere una costante ignoranza nella gente, una crescente paura e un deciso allarmismo e tutto per accalappiare voti di una fascia della popolazione che preferisce non mettere il naso fuori da casa propria; quando si parla di famiglia opposta ai diritti gay, quando si parla di abolire l'aborto, quando si parla di educazione dei figli....e da chi vengono queste prediche? Da persone divorziate, separate, a volte anche indagate penalmente e senza figli. Ma vogliamo scherzare?
"I redditi sono bassi e dobbiamo redistribuire ricchezza": lo sentiamo da anni.
"Il lavoro non c'è, dobbiamo tutelare i giovani": questi sconosciuti.
"Non è possibile che rumeni violentino una donna italiana. Chiudiamo le porte agli immigrati": come se le violenze perpetrate da italiani non siano frequenti e non siano così gravi.
"La famiglia deve essere tutelata. Facciamo un Family Day": come se fosse una lotta sociale etero/gay.
L'Italia è questa. Tante parole. Parole parole e parole....che purtroppo il più delle volte, vanno a segno.
Sveglia!
Mentre leggete questo post, eccovi l'omaggio di una famosissima cantante italiana, omaggio il cui titolo è in qualche modo attinente all'argomento.

sabato 1 marzo 2008

RATZINGERATION - 2° episodio



Nota di lettura: nel tentativo di darvi una chiara lettura del testo maggiormente rispondere all'accento dell'ex cardinale, abbiamo sostituito le r con le v (es. correre diventa covveve) e alcune g con le c (es. giustizia diventa ciustizia).

Eccoci giunti a questo nostro secondo episodio con la rubrica satirica "Ratzingeration", dedicata a colui che ha fatto e sta facendo della ingerenza ecclesiastica nella politica statale una vera e propria arte.

Oggi citiamo alcuni passi dell'enciclica del Novembre 2007 "Spe Salvi"; in questo documento, Ratzinga 3 ne ha un pò per tutti: atei, illuministi, marxisti e scienziati. Lasciando da parte questi ultimi (ci ritorneremo nei prossimi appuntamenti), leggiamo in particolare quello che l'ex cardinale ha da dire contro gli atei.

Secondo la sua opinione, "gli atei sono colovo che hanno commesso le più gvandi cvudeltà e violazioni della ciustizia".

Qualcuno allora potrebbe rispondere che la Chiesa non è stata esattamente innocente e immacolata durante i secoli passati.
Al prossimo appuntamento con Ratzingeration. Ci occuperemo del suo pensiero sull'argomento 'omosessualità'.

Hrotgar

Ascolta in anteprima il nuovo singolo di MADONNA!!!

Clicca su banner e scarica, in versione radio rip, il nuovissimo singolo 4 Minutes To Save The World di Madge in duetto con Justin Timberlake in uscita a fine marzo.
Il nuovo stile della regina del pop, dopo country, soft, dance music è hip pop... Figuriamoci se non cambiava anche questa volta, ma si sa che Lady Ciccone lancia mode e nuovi generi re-inventandosi ad ogni lavoro.

Questa volta vuole riconquistare gli States con un genere più vicino agli americani, che negli ultimi anni l'hanno snobbata non poco. Riuscirà nel suo intento? Vedremo... Nel frattempo gustatevi la new song fresca fresca di release.

Senza Parole

Sanremo - 4° serata - Super-ospiti a go go e gara che non esiste più

La 4° serata di Sanremo sarebbe dovuta essere, nelle intenzioni degli autori e del pubblico, quella dedicata alla finale dei giovani.
In pratica è stata la finale dei superospiti italiani (definire poi questa categoria è materia di difficile comprensione che lascio a voi, gentili visitatori del blog); una delle serate più noiose del festival, lunga, soporifera, farraginosa.
E i giovani? Questi illustri sconosciuti. E pensare che, paragonandoli ai loro colleghi 'Big', le canzoni dei novelli cantanti sono in proporzione dieci volte più interessanti.
Ma andiamo con calma.
La serata si apre con i soliti siparietti tra Baudo e Chiambretti sul Festival che non va bene (meno male che c'è il Pierino nazionale, altrimenti dovremmo andare solo a letto); la Guaccero e la Osvart che mostrano i loro bellissimi abiti e che si prendono in giro rispondendo ad un giornalista in stile Gandalf che le accusa di non fare assolutamente nulla.
Chiambretti ci presenta la giuria di qualità: Nicolas Vaporidis (va per la maggiore ora), Sarah Ferbelbaun, Cecchetto, una campionessa del nuoto e Moccia: Baudo precisa che la giuria in questione avrà solo il 20% del potere decisionale (sospiro di sollievo), il restante 80% dei voti proverrà dalla giuria demoscopica e dalle telefonate da casa.
Bene, ci siamo. Pronti via.
I primi a esibirsi sono i Sonorha con il loro brano 'L'amore'; un duo voce e chitarra con un poppino stile 'Paola e Chiara' dal lontano sapore irlandese...carino, accattivante, orecchiabile ma niente di nuovo. Voti altissimi dalla giuria cosiddetta 'di qualità'. Vabbè, è soltanto il primo brano. Vediamo le votazioni delle altre canzoni.
Le altre canzoni dei giovani? Ma dove sono? Perchè dopo l'esibizione dei Sonorha, i giovani scompaiono, la loro gara non viene neanche più nominata e il festival si trasforma dell'asfittica celebrazione (a torto o a ragione) di pseudo super-ospiti italiani.
Alle 21.30 è la volta di Giorgia, inguainata in uno spaventoso vestito lungo che le lascia scoperte le spalle; Baudo viene ripreso in orgasmiche espressioni mentre l'orchestra suona il primo successo della cantante "E poi". Arrangiamento spettacolare, la voce di lei sempre bellissima...ma i giovani? Macchè. La celebrazione continua. Giorgia canta un famosissimo pezzo jazz americano anni '50, l'orcherstra fa davvero paura e il tempo passa inesorabile. Dopo questa esibizione, pensiamo tutti che sia tempo di tornare alla gara....ma quale gara? Giorgia continua a cantare e ci propone un pezzo italiano anni '60; anche qui nulla da dire mentre guardo l'orologio e siamo alle 22.00.
Dopo aver osannato per la cinquantesima volta la cantante italiana, affermando che la sua fama si estende anche all'estero (cosa assolutamente non vera), Baudo lancia la pubblicità e ci annuncia che dopo vedremo....Jovanotti. Cosa???? Un altro ospite? Ma i giovani? Comincio a non sopportare più lo spettacolo.
In effetti, tornando all'Ariston, ecco che viene annunciato Jovanotti (super-ospite italiano?); le cose vanno di male in peggio dato che non si limita solo a cantare ma anche ad illustrare la sua brillantissima carriera (ma stiamo parlando di Pavarotti o Jovanotti?); l'ex golden boy propone il suo pezzo e poi lascia spazio a Ben Harper e alla sua ballata malinconica di 10 minuti...non pago di essere rimasto sul palco per mezz'ora, Jovanotti si esibisce ancora cantando un altro pezzo non meglio identificato. Siamo alle 22.30 e dei giovani nessuna traccia.
Altra pubblicità, torniamo al festival e Baudo annuncia....Fiorella Mannoia. Non ci credo, un altro ospite, la gara totalmente dimenticata, primi brusii tra il pubblico e sfottò di Chiambretti. Baudo lecca per mezzora la talentuosa cantante che si autocompiace con tranquillità; ovviamente l'orchestra intona Sally e Quello che le donne non dicono. I minuti passano, il sonno avanza e finalmente Chiambretti scherza affermando che: "I giovani intanto sono diventati anziani".
L'orologio segna le 23 quando, alfine, si torna alla gara, ciò per cui Sanremo dovrebbe esistere.
E' la volta di Ariel; bellissima e dal brano rockeggiante assolutamente anonimo...la giuria comunque le assegna voti più che discreti. Miracolo, chiamano Giua; segno che la gara continua...Giua presenta il suo brano accattivante, a metà tra Tori Amos, Enya e Loreena McKennitt; la giuria tuttavia sembra non preferirla come ha fatto con i Sonorha.
Sono le 23.30 quando Baudo annuncia che sta per arrivare sul palco la super-ospite inglese Leona Lewis; bravissima cantante di oltremanica che subisce le solite avances rattuse di Baudo e che ci fa ulteriormente dimenticare dei poveri giovani che aspettano di esibirsi....e il tempo passa.
Alle 23.45 circa torniamo alla gara. E' il turno dei Frank Head; il loro brano è già in radio, il loro ritornello un tormentone affermato...sono destinati, almeno nelle mie previsioni, a vincere alla grande. Il pezzo è sempre divertente, trascinante e il pubblico parruccone sanremese li premia con un'ovazione; ma c'è sempre l'ostacolo giuria di qualità che dà loro voti altissimi ma non superiori a quelli ottenuti dai Sonorha....un ex aequo al primo posto, per ora.
E' il turno di Jacopo Troiani, il Louis Miguel della situazione con il suo evitabilissimo e scontatissimo brano mielo-sentimentale; e qui arriva la sorpresa...una sfilza di 10 da parte dei membri della giuria di qualità, incluso Cecchetto: comincio a domandarmi se Vaporidis, la campionessa di nuoto e lo stesso ex dj ne capiscano di musica.
Lo spettacolo latita, la gara anche. E' la volta dell'irriducibile Morandi che di andare in pensione proprio non ne vuole sapere; ammetto di essermi allontanato dal televisore nel tentativo di restare sveglio per il proseguio della gara.
Mezzanotte passata quando si esibisce il gucciniano Valerio Sanzotta; voti non eccellenti per lui. E' la volta poi del gruppo La scelta; il loro brano 'Il nostro tempo' è intrigante, rutilante, accompagnata da un ritmo sempre più coinvolgente: la giuria li premia balzandoli al primo posto assoluto in classifica. Nel frattempo si fa davvero tardi, è quasi l'una e Baudo ci dà il colpo di grazia chiamando sul palco niente poco di meno che...I Pooh (anche loro si ostinano a non andare in pensione).
Della gara ormai un tenue ricordo; quando perciò, verso l'una di notte, si esibiscono i Milagro, il pubblico e gli spettatori a casa cominciano a comprendere che qualcosa di questo meccanismo sanremese non va. E' mai possibile che una serata che doveva essere dedicata ai giovani venga ingiustamente allungata fino all'inverosimile con tutti questi presunti super-ospiti nazionali e internazionali? Anche il meccanismo di voto ne risente; chiaramente gli ultimi giovani a esibirsi sono stati penalizzati ricevendo meno telefonate da casa e dal cellulare.
E' l'una e un quarto...ancora celebrazioni e poi lo scandalo. Baudo chiama la Bertè e Spagna a esibirsi ancora una volta sul palco. Cosa??? All'una passata? E per cosa? Per puro pietismo e per evitare di farla cantare nella finale di stasera? Roba da non credere. Ma il bello deve ancora venire; al termine del brano, Baudo annuncia che il premio della critica (e un altro premio non ben identificato) vanno proprio a Loredana Bertè. Lei si commuove, Spagna piange come sempre; non è possibile che il premio della critica venga dato per una canzone copia squalificata dalla gara...quando poi il pubblico si alza per una standing ovation, comprendo che tutto ciò è lo specchio di un Paese che non esiste più; un branco di imbecilli che non sanno neanche il perchè e il per come le cose accadono.
Tralasciando questa bruttissima pagina di spettacolo, la serata (finalmente) arriva al suo epilogo con la proclamazione dei vincitori.
Terzo posto per l'inutile ragazzino, Jacopo Troiani (di cui non sentiremo mai più parlare).
Secondo posto per La Scelta con il loro intrigante pezzo (di loro forse sentiremo ancora parlare).

E il primo posto? Tutti si aspettano i Frank Head e invece? Trionfano i Paola e Chiara al maschile, i Sonorha, con il loro poppino in salsa irish. I divertenti Frank Head si consolano con il premio della critica e la consapevolezza che già sono cantatissimi in tutta Italia.

Sanremo non è più di casa qui.

Hrotgar